Istalian Edition Campagna di vaccinazione iniziata: nessun decesso da una settimanaLe autorità istaliane affiancate dal personale del THIA dopo i primi test positivi stanno procedendo a tappe forzate con la somministrazione del virus, anche gli infetti stanno diminuendoBuone notizie dall'Istalia dove, nonostante la conta dei morti sfiori i 100 mila decessi ed oltre 600 mila infetti, gli sforzi dedicati alla campagna di vaccinazione nazionale gestita dalle autorità Istaliane con l'assistenza dell'Autorità Internazionale della Salute in Terra (THIA) stanno dando i frutti sperati.
Da circa una settimana non sono stati registrati casi di decessi dovuti al Batterio di Wolfshein mentre il tasso di infezione è crollato e per la prima volta dall'inizio dell'epidemia il numero di infetti ha cominciato a calare dopo aver raggiunto il picco di oltre 600 mila persone colpite dall'Infezione.
Il Governo ha dichiarato che la produzione della cura, di comune accordo con la THIA, è stata demandata in buona parte alla Burgmuller Pharmaceutical, nota compagnia Baltusiana nella quale sono presenti ingenti capitali istaliani, ma anche alla Hyperion Corporation, questo con non poca sorpresa dell'opinione pubblica date le burrascose relazioni tra la multinazionale e l'Istalia dovute alla crisi politica in Dalibor. Il Governo ha commentato con un breve messaggio la decisione tramite il Portavoce della Presidenza del Consiglio:
Di fronte all'emergenza nazionale ed alla necessità di produrre e distribuire il vaccino a praticamente tutta la popolazione istaliana, il Governo ha ritenuto opportuno approfittare di tutte le possibilità per contenere e risolvere nel più breve tempo possibile quella che probabilmente è e sarà ricordata come la più grave emergenza che mai abbia toccato il Paese da tempi immemori. Come già assicurato in più occasioni la distribuzione del vaccino sarà totalmente gratuita, l'Istalia e la THIA hanno già preso i dovuti accordi con le compagnie coinvolte le quali non possiamo esimerci dal ringraziare per la scelta di cooperare con le autorità internazionali e venire incontro, soprattutto finanziariamente, a Nazioni e popoli afflitti dall'Infezione.
Decisamente più taglianti invece le dichiarazioni su Malivia e la loro decisione di non distribuire il vaccino Maliviano ad altre nazioni:
Non comprendiamo sinceramente una tale decisione. Già il rifiuto di distribuire il vaccino in Hulstria ed Ostland a causa delle fortissime tensioni con la comunità internazionale è stata giudicata come una reazione spropositata da parte di Malivia nei confronti dei regimi Dovaniani e la presa di posizione nei confronti del resto del pianeta in futuro potrebbe divenire uno dei più spigolosi argomenti di dibattito all'interno delle relazioni Istalo-Maliviane.
Invece internamente al Paese, riguardo alle misure d'emergenza ancora in forza, le restrizioni adottate sul territorio sono state già richiamate grazie al voto congiunto di Libertà e Progresso e di Confederazione Capitalista, ma quelle invece relative ai contatti con l'estero resteranno ancora in vigore fino a che l'emergenza non sarà definitivamente superata.
Autostrade, strade, interi villaggi e quartieri rimasti isolati, dove la diffusione dell'infezione è stata massima, sono state le prime aree dove è arrivato il vaccino ed ora buona parte delle misure di contenimento e quarantena stanno venendo tolte.
Anche sulle strade ed autostrade le barriere e le barricate costruite in buona parte delle uscite ed i posti di blocco militari stanno venendo smantellate permettendo la ripresa della circolazione ma per quanto riguarda le vie di comunicazione transfrontaliere, rimarranno ancora attivi probabilmente per diversi mesi i posti di controllo per verificare merci e persone in entrata ed uscita dal paese.
Velocizzate invece le operazioni agli aeroporti dove al posto dei check-point medici sono state introdotti scanner particolari che permettono di identificare casi sospetti grazie alla misurazione della temperatura del corpo.
Non sono stati pochi comunque gli esponenti politici che hanno dichiarato che avrebbero preferito mantenere in forza le misure di sicurezza più restrittive per un tempo più lungo, comunque i dati sanitari fanno ben promettere su una prossima rapida conclusione dell'emergenza.
Meno rapida invece sarà la ripresa dell'economia istaliana, come hanno dichiarato le maggiori agenzie specializzate, che secondo un calcolo preliminare potrebbe aver perso tra i 40 ed i 60 miliardi di Lire mentre il prodotto interno lordo sarebbe crollato di quasi due punti percentuali.
Ad influire tantissimo sicuramente il fatto che tra le zone più colpite risultano Milona, il secondo più importante centro economico del Paese, e Triesta, altro importantissimo polo industriale e principale porto del Paese.
Tutto ciò si è andato ad aggiungere ovviamente alla forte riduzione degli scambi commerciali con l'estero ma anche al crollo del consumo e gli scambi interni, situazione che è durata per diversi anni e che, come detto, per tornare ai livelli pre-epidemia il Paese potrebbe impiegare tra i 6 ed i 10 anni.
Ma l'epidemia non ha avuto solo effetti sull'economia ma anche sulla società e la popolazione che è rimasta semplicemente scioccata e fortemente provata nell'affrontare così tante morti ed una tale situazione di pericolo ed paura. Sembra che in centinaia di migliaia in tutto il Paese abbiano scoperto o riscoperto la fede o comunque il loro lato spirituale.
Le chiese, le moschee ed altri luoghi di culto in tutto il Paese hanno visto schizzare alle stelle il tasso di frequentazione mentre nuovi culti e sette sono apparsi un po' ovunque riunendo da poche decine a diverse centinaia di persone, magari rimaste isolate o fuggite dalle zone di massima diffusione dell'epidemia verso aree meno densamente popolate.
È stata registrata la fondazione del primo luogo di culto dedicato alla setta dorvishana nota come Children of the Spirit ad Angona (Mezzodiurno) mentre nel nord della Silicia sono stati registrati sia gruppi "Razenai" che una seconda comunità "Ruhi" guidata da Filippo Sarti, figlio di Vito Sarti, primo convertito in Istalia, che con altri fedeli ruhi si è offerto volontario negli scorsi anni per assistere i malati e dare man forte alle forze di sicurezza e sanitarie.
Sempre in Silicia è stato riportato dalla stampa locale, ma con tinte a dir poco comiche, l'organizzazione della prima riunione di "bananisti" in Istalia, uno strano culto nato recentemente in Gaduridos e che sembra caratterizzato da una forte anima di contestazione sociale, soprattutto su temi economici e lavorativi e che hanno espresso il loro sostegno per i lavoratori in Gaduridos che stanno lottando contro la Ananab, grande azienda agroalimentare che controlla vaste piantagioni di banana nel paese Seleyano.
Decisamente più preoccupazione destano invece alcune sette Sataniliste, la più grande di esse fondata a Padua da un immigrato giunto circa quindici anni fa da Davostan ed ora conosciuto come Gran Maestro dell'Ordine Satanilista Istaliano ed impegnato nelle attività del tempio Satanilista stabilito in un seminterrato di Verunia. Il luogo è stato già vittima di lanci di oggetti contro le finestre oscurate ad altezza marciapiede, sia di graffiti intimidatori, ma le autorità dopo alcune indagini non hanno trovato nulla di compromettente dichiarando che l'associazione è impegnata soprattutto nell'organizzazione di eventi e mostre atte ad esaltare l'uomo, forme di Umanismo estremo che vedono le religioni tradizionali come inutili costrizioni per l'uomo.
Dunque reazioni contrastanti tra chi si avvicina alla fede e chi invece preferisce rigettarla, comunque in generale sembra che l'Isola di Alaria sia divenuta la destinazioni di gruppi più o meno estesi di persone pesantemente colpite dall'emergenza dell'Infezione che, per una serie di motivazioni, ha deciso di allontanarsi dal resto della società per stabilire comunità isolate e ristrette. La legge Istaliana infatti permette ai privati di stabilire comunità chiuse e soprattutto nelle aree più orientali a cavallo tra Silicia e Sarregna come anche nel cuore dell'Altopiano tra gli Arasclari, da sempre tra le zone meno popolate del paese.
Le autorità istaliane per il momento non hanno espresso opinioni al riguardo, chiaramente troppo occupate a gestire l'emergenza nazionale, ma a livello locale sono trapelate alcune preoccupazioni dato che alcune di queste comunità hanno imposto un totale isolamento e la totale rottura dei rapporti con l'esterno, una situazione che fa temere violazioni della legge istaliana all'interno di simili comunità a favore di precetti religiosi o etici incompatibili con essa.
* * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * *
Luthorian EditionVaccination campaign started: one week without deathThe istalian authorities side by side with the THIA staff after the first positive tests are undergoing quickly with the distribution of the vaccine, even the infected ones are decliningGood news from Istalia where, despite the death toll reached 100,000 deaths and over 600,000 infected, the efforts devoted to the national vaccination campaign run by the Istalian authorities with the assistance of the Terran Health nternational Authority (THIA) are giving the fruits hoped for.
For about a week there have been no cases of deaths due to the Wolfshein Bacteria while the infection rate has collapsed and for the first time since the beginning of the epidemic, the number of infected people began to decline after having reached, as said, the peak of over 600 thousands of people affected by the Infection.
The government stated that the production of the cure, in agreement with the THIA, was largely relied on Burgmuller Pharmaceutical, a well-known Baltusian company which has large Istalian capital, but also Hyperion Corporation, this with no few surprise by part of the public opinion given the stormy relations between the multinational and Istalia due to the political crisis in Dalibor. The Government commented with a short message the decision through the Spokesperson of the Presidency of the Council:
Facing of the national emergency and with the need to produce and distribute the vaccine to all the Istalian population, the Government considered appropriate to take advantage of all the possibilities to contain and resolve as soon as possible what is likely to be and will be remembered as the the most serious emergency ever to have touched the country ever since. As already assured on several occasions the distribution of the vaccine will be totally free, Istalia and THIA have already made the necessary agreements with the companies involved which we can not fail to thank for their choice to cooperate with international authorities and to meet, especially financially, to nations and peoples afflicted by the infection.
Much more harsh the statement on Malivia and its decision not to distribute the Malivian vaccine to other nations:
We do not understand such a decision sincerely. Already refusing to distribute the vaccine in Hulstria and Ostland because of the strong tensions with the international community was judged as a disproportionate reaction toward the Dovaniani regimes and the same stance to the rest of the planet in the future could become one of the most complex arguments in the Istalo-Malivian relationship.
Instead, internally, with regard to the emergency measures still in force, the restrictions imposed on the territory have already been reppealed by the joint vote of Liberty and Progress and the Capitalist Confederation, but those relating to foreign contacts will still remain in until the emergency is definitively overcome.
Highways, streets, entire villages and neighborhoods remained isolated, where the spread of the infection was the highest, were the first areas where the vaccine arrived and now much of the containment and quarantine measures are being taken away.
Even on roads and highways, the barriers and barricades built on most of the exits and the military blocking posts are being dismantled, allowing circulation to resume, but as far as cross-border communication is concerned, there will probably still be jobs for several months checking goods and people entering and leaving the country.
Speeded up the operations at airports instead, where special scanners have been introduced instead of medical checkpoints to identify suspected cases by measuring body temperature.
However, there have been several political leaders who have said they would have prefered to keep the most restrictive security measures for a longer period of time, however the health data promise a quick conclusion of the emergency.
Less rapid will be the recovery of the Istalian economy, as the major specialized agencies have said, which according to preliminary calculations may have lost between 40 and 60 billion of Lire, while gross domestic product fell by almost two percentage points.
To greatly determine such data of course is the fact that the most affected area have been Milona, the second most important economic center in the country, and Triesta, another important industrial and main port of the country.
All this has obviously contributed to the sharp decline in foreign trade but also to the strong decrease of consumption and internal trade, a situation that has lasted for several years and which, as mentioned, to return to pre-epidemic levels the Country could take between 6 and 10 years.
But the epidemic has not only had effects on the economy but also on society and the population, which has been simply shocked and strongly experienced in dealing with so many deaths and such a state of danger and fear. It seems that hundreds of thousands of people across the country have discovered or rediscovered the faith or in any case their spiritual aspect.
Churches, mosques and other places of worship throughout the country have experienced a record in the rate of attendance while new cults and sects have appeared somewhere, gathering from a few dozen to hundreds of people, perhaps isolated or escaped from areas where the epidemic spreads in favor of less densely populated areas.
The foundation of the first cult place dedicated to the Dorvish sect known as Children of the Spirit was registred in Angona (Mezzodiurno), while in the north of Silicia were recorded both "Razenai" groups and a second "Ruhi" community led by Filippo Sarti, son of Vito Sarti, first converted in Istalia, who has been volunteering with other faithful in recent years to assist the sick and give strong support to the security and health forces.
Always in Silicia, was reported by the local press, but with quite comic colors, the organization of the first "Bananaist" meeting in Istalia, a strange cult recently born in Gaduridos and which seems to be characterized by a strong soul of social controversy, especially on economic and labor issues, and have expressed their support for workers in Gaduridos who the cult are fighting against Ananab, a large agri-food company that controls vast banana plantations in the Seleyan nation.
There are, of course, a lot of concern about Satanilists sects, the largest of which was founded in Padua by an immigrant who about fifteen years ago came from Davostan and now is known as Grand Master of the Istalian Satanilist Order and engaged in the activities of the Satanilist temple established in a basement in Verunia. The site has already been the victim of launching objects against the darkened windows at the level of the sidewalks, as well as intimidating graffiti, but the authorities have found no problema ms after some investigations stating that the association is committed to organizing events and exhibitions able to exalt man, a forms of extreme humanism that see traditional religions as useless constraints for man.
So, contrasting reactions between those who approached the faith and those who prefered to reject it, however in general it seems that the Island of Alaria has become the destination of more or less large groups of people heavily affected by the Infection Emergency that, for a series of motivation, decided to move away from the rest of society to establish isolated and closed communities. The Istalian law allows private individuals to establish closed communities especially in the eastern areas between Silicia and Sarregna as well as in the heart of the Plateau among the Arasclari Mounts, which has always been among the least populated areas of the country.
For the time being, the Istalian authorities have not expressed their views on this matter, clearly too busy to handle the national emergency, but at local level some concerns have come to light since some of these communities have imposed total isolation and total disruption of relations with the outside, a situation which make fear violations of Istalian law within such communities in favor of religious or ethical precepts incompatible with it.